Nella maggior parte dei casi, gli studenti dei centri di formazione professionale sono giovani (e/o meno giovani) che non sono nelle condizioni di proseguire o frequentare gli studi fino al raggiungimento del diploma di maturità.
Le motivazioni possono essere molteplici, le più frequenti riguardano soggetti con bisogni speciali non riscontrati, quali: autismo lieve, difficoltà nell’apprendimento, dislessia, discalculia, disgrafia, disturbo di attenzione, oppositivo, dell’umore, d’ansia, dell’alimentazione, situazione di svantaggio socioculturale, stranieri che non hanno ancora acquisito una sufficiente proprietà di linguaggio e, per ultimo ma non per questo meno significativo, la poca voglia di impegnarsi in un percorso superiore di studi.
Questi sono solo alcune problematiche che mettono in discussione l’adempimento del compimento di obbligo e dovere scolastico.
Gli enti di formazione, a differenza dei plessi scolastici statali e comunali, non sono inoltre provvisti di supporti come ad esempio gli insegnanti di sostegno che favoriscono l’apprendimento del discente in difficoltà, agevolando lo svolgimento del programma in maniera equa per tutti gli allievi del corso.
Gli enti invece possono affidarsi ai tutor che hanno la funzione di monitorare il corretto svolgimento di un percorso formativo tenendo presente le necessità dei discenti e il buon esito dell’intero corso.
Queste figure però, nella maggior parte dei casi, non possiedono la preparazione necessaria a gestire problematiche dell’apprendimento dovute a bisogni speciali, in quanto agiscono direttamente a supporto dei soggetti che apprendono, sia in ambito formativo sia lavorativo, interagendo attivamente con le figure di riferimento, quali: orientatori, formatori, valutatori e referenti aziendali.
Spesso anche i docenti selezionati in funzione del corso attivato, normalmente composto da professionisti abilitati e accreditati alla docenza dalla Regione e professionisti esperti per esperienza del settore specifico, non possiedono tali competenze.
Viste le difficoltà sopra elencate, gli aderenti ai corsi professionali normalmente non aspirano a frequentare facoltà o corsi triennali universitari e master, in quanto viene a mancare la struttura di base, spesso il metodo di studio e la voglia per sostenere gli approfondimenti previsti dagli atenei.
L’alternativa consiste nella ricerca di corsi per la formazione professionale che ogni ente mette a disposizione in varie categorie occupazionali quali: parrucchieri, estetiste, OSS, designer, stilisti di moda, ecc.