a cura di Anna Guerra,
beauty guru, trainer e nail specialist
C’era una volta l’estetista con il suo istituto in centro, che accoglieva dive, attrici e facoltose clienti, preparandole per tappeti rossi e prime teatrali. Oggi, però, in un mondo globalizzato, connesso e in costante movimento, la bellezza non ha più solo il volto dell’estetista di fiducia: a metterci la faccia sono sempre più spesso i professionisti freelance, protagonisti di una nuova tendenza in crescita, il beauty on demand.
Dal salone tradizionale alla rivoluzione freelance
Pensiamo a eventi di portata internazionale che si svolgono in Italia, come le Fashion Week, la Mostra del Cinema di Venezia, le presentazioni di collezioni o le inaugurazioni di stores, i contest o gli awards che attirano centinaia di modelle, figure influenti, personaggi famosi e abbienti.
Questi eventi sollevano la necessità di selezionare professionisti altamente specializzati, capaci di interfacciarsi con le poliedriche esigenze del beauty on demand.
Parrucchieri, truccatori, visagisti, manicuristi e stylist operano sempre più spesso come figure indipendenti, svincolate dal tradizionale concetto di salone o istituto di bellezza.
Perfettamente organizzati per lavorare in ogni contesto, anche il più scomodo e improbabile. Spesso diventano veri e propri “nomadi della bellezza”; chi si specializza nella preparazione delle sfilate, ad esempio, può trovarsi a girare l’Europa per lavorare nei backstage delle fashion weeks di tutto il continente, per i più audaci, anche oltreoceano.

Sfide da supereroi del beauty on demand: impegno e resilienza
Ovviamente, lavorare in questo modo non è per tutti, non è per molti e, soprattutto, non è per sempre, specialmente se si desidera una vita più stabile e tranquilla.
Come entrare nel giro? Sono sempre più numerose le agenzie specializzate nella selezione e formazione di operatori del settore, che pescando dal cilindro magico individuano talenti attraverso rigorosi processi di valutazione. Tuttavia, aspirare a entrare in questo mondo può ricordare la “febbre dell’oro”: tanto impegno, pochi risultati iniziali, ma, per chi è determinato e perseverante, qualche pepita può arrivare.
All’orizzonte si delinea dunque una figura professionale estremamente talentuosa, abbastanza scaltra da destreggiarsi tra le complesse e folli richieste, con i nervi saldi e il sangue freddo, capace di comunicare in inglese, disposta a offrire i propri servizi fuori dalla zona di comfort dell’istituto, lavorando talvolta in condizioni estreme e in contorsionismi degni dei performer del Cirque Du Soleil, portando con sé, in una valigia, che Mary Poppins non osava nemmeno sognare, tutto il necessaire per soddisfare ogni esigenza prevedibile e non del VIP o VIC di turno.
I red carpet prevedono maratone del beauty che lasciano stremato ogni professionista coinvolto, ma ve lo posso assicurare, a patto che la pazienza superi i numerosi capricci e i colpi di scena, chi sa distinguersi per professionalità e flessibilità si porterà a casa notevoli soddisfazioni, non solo di natura economica.
Personalmente, la mia esperienza pluriennale nel beauty on demand è fonte di enorme gratificazione. Il mio segreto? Lasciare il segno! Un cliente importante non è necessariamente una “one stand experience”, chi è capace di farsi ricordare avrà, forse, l’opportunità di entrare nella Hall of Fame degli Official Beauty Specialists.