Nennella Santelli: la signora dell’estetica professionale!

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Al 38° Congresso di Scienze Estetiche e Tecniche Applicate è stata insignita del premio alla carriera per aver dato vita nel1976 alla nascita dell’estetica professionale italiana, realizzando “Les Nouvelles Esthétiques Italia” e il Congresso Italiano di Estetica Applicata. Daniela Argiolas ha intervistato Nennella Santelli, ripercorrendo con lei le tappe più importanti della sua carriera…

Lei è una profonda conoscitrice del settore dell’estetica professionale sin dagli anni ’70, da quando anche in Italia l’estetica, grazie a “Les Nouvelles Esthétiques” e al Congresso, ha cominciato ad affermarsi come professione, prima ancora che ci fosse una legge che la regolamentava. Come è stato il suo inizio?

È scaturito da un incontro casuale. Una parente mi presentò a un’amica, direttrice della Scuola di Estetica Jeanne Gatineau, in via Montenapoleone a Milano, la quale mi chiese se volevo fare da modella per le allieve dei corsi. Aderii alla richiesta e finì che mi iscrissi alla scuola acquisendo il diploma di estetista.

 

Dopo qualche anno frequentai a Parigi la Scuola di Visagisme del grande Fernand Aubry. In Francia conobbi la rivista “Les Nouvelles Esthétiques” e il Congresso di Estetica Applicata, creati da Humbert Pierantoni, uno studioso di scienze dermocosmetologiche. Il primo congresso a cui partecipai si svolse a Cannes, presso il salone del Festival del Cinema.

 

Fu per me come un miraggio. Nel frattempo, dopo avere lavorato presso un centro estetico, aprii il mio studio di cure estetiche e trucco.

Come è cambiato il settore nel corso degli anni e quali sono le criticità oggi?

Il settore è totalmente cambiato. Intanto nel 1990 riuscimmo a far approvare la legge 1/90 che disciplina l’attività di estetista. Ma il cambiamento c’è stato soprattutto a livello sociale.

 

Organi di informazione quali giornali e congressi non sono più fonte esclusiva di aggiornamento tecnico, scientifico e culturale, oggi basta saper usare i mezzi elettronici e internet per conoscere in tempo reale ogni studio, ricerca, scoperta.

 

Manca però una parte importante: il contatto umano, lo scambio interpersonale, il confronto diretto, un consiglio da amico, una stretta di mano, un abbraccio, che nascono durante incontri diretti come quelli di un congresso o un corso.

Alla luce della sua esperienza, di cosa avrebbe bisogno l’estetista per sopperire a questa mancanza?

Oggi attraverso i social media si può ricreare un più forte spirito di collaborazione, di unione, promuovendo iniziative collettive di studio, aggiornamento, di specializzazione, spinte dall’esigenza assoluta di rigore e progresso nel lavoro.

Con tutti questi cambiamenti in atto, di cosa avrebbe bisogno invece il comparto della formazione professionale?

Molti problemi si risolverebbero se la formazione per accedere alla professione di estetista avvenisse dopo la scuola media superiore, con la possibilità di proseguire gli studi fino a una laurea.

 

Ma per attuare ciò occorrerebbe emanare una nuova legge, eliminando la 1/90…

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